Storia

(Andy Warhol, Pittsburgh 1928 – New York 1987)
cit. “La vita è troppo breve per prendersela per uno stupido errore”
Il Comune di Marino, conosciuto dalla maggior parte degli Italiani grazie alla canzone “Nannì”, viene da tutti comunemente connotato come il paese dei Castelli Romani, in cui si produce il vino, quindi, nelle sue caratteristiche di paese rurale, famoso per l’annuale Sagra dell’Uva, che fa accorrere numerosi turisti. La stessa Sagra dell’Uva, però, non ha solo il linguaggio del vino e soprattutto connota, nell’interezza della sua manifestazione, eventi storici ben precisi, che pongono il Comune fra le cittadine più ricche di arte, cultura e tradizione. Angoli, vie, palazzi, chiese, fontane, giardini parlano di storia al cuore di chi sa usare l’immaginazione per vedere un remoto o prossimo passato, così bene raccontato nei libri di Torquati, Tomassetti e Nibby.
Il nostro Istituto nasce, come è successo per molte istituzioni statali, dal riordino dei Distretti Scolastici. L’accorpamento delle scuole della III Circoscrizione del Comune di Marino ha dato origine all’Istituto Comprensivo “Via Palaverta”, rinominato “Primo Levi” il 17 Dicembre 2003, con cerimonia alla presenza delle Autorità Locali e del Vescovo di Albano.
L’Istituto Comprensivo “Primo Levi” vuole essere una risposta organica e funzionale ai bisogni formativi e alle esigenze di diritto allo studio dell’utenza distribuita tra le frazioni del comune di Marino, in particolare Frattocchie, Cava dei Selci, Santa Maria delle Mole, Castelluccia, Fontana Sala. La maggior parte delle persone residenti e domiciliate nel territorio risultano componenti di continue e rilevanti ondate immigratorie succedutesi negli ultimi sessanta anni. Alla prima ondata di immigrazione proveniente da diverse regioni italiane (Marche, Abruzzo, Umbria, Campania, Sicilia) negli anni del dopoguerra, è seguito un rilevante spostamento di famiglie da Roma, tuttora in continuo aumento. Negli ultimi anni si è registrata, inoltre, una notevole immigrazione di cittadini extracomunitari e profughi che si trovano a dover affrontare difficoltà come disoccupazione o sottoccupazione. Il tessuto sociale si caratterizza quindi come una comunità in via di aggregazione in cui prevalgono gli elementi giovani. L’eterogeneo background socio-culturale ed economico dei nuclei familiari, l’uso frequente del dialetto e di stereotipi linguistici creano notevoli difficoltà per l’acquisizione delle competenze espressive. Il territorio registra un forte pendolarismo verso la capitale, sia per il lavoro sia per la fruizione di attività ricreative e culturali, mancando in loco centri pubblici di aggregazione culturale e ricreativa che rispondano alle esigenze della cittadinanza. Per quanto riguarda gli alunni in situazioni di svantaggio, ben poco possono fare le strutture esistenti nel territorio a causa della scarsa disponibilità di posti. Di conseguenza la scuola, insieme alle associazioni ed alle istituzioni pubbliche, è chiamata sempre di più a fornire risposte adeguate alle numerose e non facili problematiche che scaturiscono da una molteplice e variegata presenza di cittadini.
Nel 2012, a seguito di un ulteriore dimensionamento, all’Istituto sono stati accorpati alcuni plessi di Santa Maria delle Mole e Cava dei Selci.